Comunicato Teatro di Catania

Comunicato Teatro di Catania

In merito alla recente nomina del regista Luca De Fusco come Direttore del Teatro di Catania da parte del Consiglio di amministrazione vorremmo esprimere le nostre personali considerazioni.

Chi lavora nel teatro italiano conosce quali siano state le vicissitudini che hanno accompagnato negli anni gli incarichi del neo Direttore del teatro di Catania, passato praticamente indenne attraverso proteste di dipendenti e di lavoratrici e lavoratori del palcoscenico per mancata regolarità nei pagamenti e altri disagi, così come è stato ampiamente raccontato nelle pagine di quotidiani locali e nazionali nell’ultimo decennio.

Ci domandiamo quindi come sia possibile per il Cda del teatro di Catania addurre motivazioni tanto celebrative nel presentare la nomina di De Fusco, dichiarato una “personalità unanimemente considerata di alto profilo, un intellettuale la cui valenza artistica e competenza gestionale di chiara fama garantiranno un ulteriore rilancio del nostro Teatro”.

In egual modo ci domandiamo come sia possibile per il sindacato CGIL Catania emanare un comunicato in cui si legge “Siamo soddisfatti per la celerità di questa nomina e a De Fusco auguriamo buon lavoro”. Riteniamo infatti che la “celerità” con cui l’insediamento è avvenuto, a pochissimi giorni dalla nomina del nuovo Cda e senza alcuna chiamata pubblica ma con una nomina diretta i cui parametri valutativi sono rimasti sconosciuti ai più, sia un segnale tutt’altro che positivo, e che i precedenti riguardanti il Direttore dovrebbero dare pochi elementi di soddisfazione ad un sindacato che difende lavoratrici e lavoratori.

Inoltre la proposta artistica di De Fusco nell’ultimo teatro da lui diretto è stata considerata “disequilibrata sia nelle relazioni di genere (gli uomini hanno diretto circa il 93% degli spettacoli, percentuale che addirittura arrivò in una stagione al 100% non essendoci su 24 titoli, neanche una donna per regista o coreografa) sia sul piano generazionale: il 59,2% delle opere al Mercadante e al San Ferdinando è stato diretto da registi tra i 50 e i 69 anni mentre gli under 40 hanno avuto la metà delle possibilità (2,6%) riservate agli over 80 (4,6%).” (Fonte Il Pickwick settembre 2018)

Ricordiamo che il tema delle pari opportunità è stato considerato di così urgente trattazione tanto da avere indotto il Mic ad istituire a novembre u.s. un “Osservatorio di genere” per vigilare a riguardo e incentivare tale equilibrio.

Il periodo pandemico ha reso possibile all’interno del teatro italiano l’innesco di una serie di azioni sinergiche che hanno tuttora lo scopo di riformare il sistema, portando all’attenzione quelle problematiche ataviche che rischiano, se non risolte in chiave programmatica e lungimirante, di far collassare per sempre l’intera produzione artistica. In forza di questo, visto che comune di Catania e regione Sicilia non hanno indicato perché hanno rimosso al primo mandato Laura Sicignano, e in virtù di quella trasparenza spesso richiesta ma raramente concessa quando si tratta di nomine apicali nella maggior parte dei teatri italiani, chiediamo:

  • Il Cda di Catania potrebbe condividere quali siano state le proposte artistiche e gestionali che hanno inciso su questa scelta?
  • Come è possibile che CGIL, che ricordiamo avere tra i propri tesserati e tesserate una grossa partecipazione di soggetti artistici e tecnici teatrali iscritti a SLC, abbia potuto, tramite la propria sezione comunale, salutare positivamente la nomina del neo Direttore dopo aver assistito a proteste di lavoratrici e lavoratori durante gli anni in cui il nuovo Direttore amministrava il Teatro Stabile di Napoli?
  • Come il concetto di difesa della territorialità, messo in campo in precedenti critiche riguardanti le scelte della Direttrice uscente, ha inciso sulla nuova nomina?

Ed infine:

  • Cosa intende fare il nuovo Direttore per quanto riguarda politiche di pari opportunità e inclusività, sia per favorire un equilibrio di genere che generazionale, in considerazione anche dell’adozione dell’agenda 2030 dell’Onu per sviluppo sostenibile da parte del nostro Ministero?

AMLETA
con il sostegno di

Rac – registi a confronto, FACCIAMOLACONTA, Presìdi Culturali Permanenti, A2U – attrici attori uniti, Coordinamento arte e spettacolo Campania, BULLS – Brescia Unita Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo, UNITA, Sarte di scena, Registro campano: registro di categoria attrici e attori professionisti campani, CAM – Coordinamento degli artisti della scena marchigiana, LLSN – Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Novara, Maestranze spettacolo/Veneto, LLSP – Lavoratori e Lavoratrici dello Spettacolo Piemonte, Dire Fare Cambiare